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Comune di Lanuvio

Silvio Stampiglia

Silvio Stampiglia – Civita Lavinia (l’odierna Lanuvio), 14 marzo 1664 – Napoli, 27 gennaio 1725) è stato un librettista italiano, membro fondatore dell’Accademia dell’Arcadia sotto il nome di Palemone Licurio, fu poeta cesareo alla corte di Vienna. Fornì una cinquantina di libretti per opere, serenate, oratori, etc., a parecchi compositori, tra i quali  Bononcini e Porpora. 

Dopo gli studi iniziali di diritto e matematica a Roma, si indirizzò verso la carriera di poeta e librettista. I suoi primi libretti furono serenate, destinate a rappresentazioni presso le case delle famiglie romane più in vista, e oratori, che vennero allestiti in varie chiese della città: tra questi si ricordano in particolare San Stefano, primo re dell’Ungheria e La gioia nel seno d’Abramo, pubblicati rispettivamente nel 1687 e 1690.

Dal 1696 al 1704 fu a Napoli al servizio della corte del viceré e contemporaneamente scrisse i suoi primi drammi[1] per il Teatro San Bartolomeo, il teatro principale della città partenopea, tra i quali si ricordano Il trionfo di Camilla e La Partenope. Nel 1704 fu attivo presso la corte del granduca Ferdinando de’ Medici a Firenze, dove produsse vari lavori che furono rappresentati al Pratolino. Nel 1705 il cardinale Pietro Ottobonigli affidò la stesura di un Componimento Poetico da cantarsi in Palazzo Apostolico la Notte del SS. Natale MDCCV[2], la cantata Cinque Profeti. Dal 1706 al 1718 fu poeta cesareo e storiografo alla corte imperiale di Vienna e dal 1718 nuovamente a Roma. Nel 1722 lasciò la città eterna per recarsi a Napoli, dove rimarrà per il resto della sua vita. Si sposò con Brigida Pianavia Vivaldi o Vivalda, di famiglia originaria da Taggia, dove si era trasferito un ramo dell’illustre famiglia genovese dei Vivaldi.

Anche suo figlio Luigi Maria seguì le orme del padre, intraprendendo quindi la carriera librettistica ma sembra che fosse attivo principalmente come adattatore e traduttore.