Descrizione
Il Palazzo Colonna di Lanuvio è uno dei più antichi edifici della cittadina castellana, la cui costruzione viene fatta risalire all'ultimo periodo del Quattrocento, per volontà della nobile famiglia Colonna, che a quel tempo controllava molti feudi dei Castelli Romani. Fu proprio a Lanuvio (o Civita Lanuvina, come era conosciuta in passato) che nacque Marcantonio Colonna, il condottiero che vinse la battaglia di Lepanto del 1570, a 35 anni. Durante quegli anni, tuttavia, il Palazzo fu sequestrato ai Colonna e affidato ai Carafa, nell'ambito delle lotte di potere della nobiltà e del papato romano, e già nel 1564 entrò tra le proprietà dei Cesarini, signori della vicina Genzano di Roma. L'edificio, un palazzetto in pietra viva con finestroni a rilievo, è realizzato in gusto veneto-lombardo, ed è lontano dall'assetto originario, essendo adibito a residenza privata.
Sarcofago marmoreo romano (inserito nella facciata principale di Palazzo Colonna)
Il sarcofago marmoreo romano di Lanuvio sulla base dei confronti della fronte si colloca cronologicamente tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C..
E’ inserito nella facciata principale di palazzo Colonna dal 1675 dove è adibito a fontana pubblica. Donato nel 1675 dal duca Filippo Cesarini a Lanuvio, fu rinvenuto in una sua villa presso la via Appia. E’ decorato soltanto per due lati, la fronte e il lato sinistro, perchè erano gli unici ad essere visti all’interno della camera sepolcrale da cui proveniva. La datazione al III sec. d.C. è giustificata dall’uso del trapano, per rendere barbe e capigliature dei personaggi presenti sulla fronte.
Il recente restauro del pezzo ha permesso con chiarezza l’identificazione del materiale lapideo: marmo greco di Proconneso, di colore bianco uniforme tendente al ceruleo, con leggere striature grigie.
Altra consistente modifica che è emersa nel corso del recente intervento di restauro, riguarderebbe l’inserimento di una lastra di marmo di diversa qualità e lavorazione su parte del lato sinistro del sarcofago, intervento che ha comportato un parziale adattamento e rilavorazione delle superfici accostate allo scopo di renderle stilisticamente più omogenee. Questa lastra che raffigura un grifone, di forma irregolare e parzialmente mutila, presenta una lavorazione a bassorilievo incompiuta, cosa che farebbe pensare doversi trattare di un pezzo di riuso che cronologicamente si può collocare al II secolo d.C..