MENU

Comune di Lanuvio

La Città

Lanuvio, erede dell’antica Lanuvium, sorta sui Colli Lanuvini, nel comprensorio dei Colli Albani, vanta origini anteriori a quelle di Roma. Denominata Civita Lavinia nel medioevo e riacquistato il suo nome originario nel 1914, è parte integrante e significativa del territorio dei “Castelli Romani” per storia, cultura, tradizioni e bellezze naturali.

Il territorio del Comune si estende per Kmq. 43,9 e confina con i Comuni di Ariccia, Genzano di Roma, Velletri ed Aprilia; esso comprende, oltre al Capoluogo, la frazione di Campoleone e gli agglomerati urbani di Bellavista, Colle Cavaliere, Farnete, Malcavallo, Monte Giove, Piano Marano, Stragonello.

La sede comunale è nel Palazzo Municipale, ubicato nel Capoluogo.

 

Lanuvio è unita a Centuripe da vincoli di amicizia e di parentela da tempi immemorabili. 
A riconoscimento dello spirito di perenni legami con Centuripe, è conferita la cittadinanza onoraria di Lanuvio a tutti i sindaci della città amica, a partire dal 1975.

 

Nel 2004 la città di Lanuvio è stata insignita della Medaglia d’argento al Merito civile:

Al comune di Lanuvio e’ conferita la medaglia d’argento al merito civile, con la seguente motivazione:
«Centro nevralgico, durante l’ultimo conflitto mondiale, veniva sottoposto a ripetuti bombardamenti ed efferate azioni di guerra, che provocarono numerose vittime civili, la quasi totale distruzione dell’abitato ed ingenti danni al patrimonio zootecnico e agrario. La cittadinanza sopportava con coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie e i rastrellamenti delle truppe naziste e dava testimonianza di numerosi episodi di solidarieta’ e di resistenza
all’oppressore».
 Lanuvio
 (Rm), 1943-1944

 

Le vicende belliche e resistenziali

Il 17 febbraio 1944 Lanuvio venne colpita dal bombardamento alleato. 130 furono le vittime perite in varie zone del paese; il 90% degli edifici furono distrutti.

Ma la tragedia per i lanuvini non terminò quel giorno.

Coloro che sfuggirono alla morte sotto le bombe alleate e che non vollero abbandonare il paese, trovarono rifugio nelle grotte, ma in condizioni di estremo disagio, anche per la difficoltà di reperimento dei viveri; le bombe caddero anche sulle grotte, causando numerosissime vittime. Queste non furono mai dissotterrate perché oltre sette metri di terra hanno ceduto su di loro.

I sopravvissuti vennero deportati il 19 maggio 1944 al campo di internamento per sfollati della Breda di Roma sulla Casilina.

Tra i cittadini di Lanuvio vi furono otto uomini arrestati dai fascisti, consegnati ai nazisti e fucilati.